lunedì 24 maggio 2010

Vi è mai capitato di salire sulla metro o sul pullman e guardare tutte le persone che salgono, scendono, la signora che starnutisce, le universitarie che ridono, delle ragazzine che si lamentano dei troppi compiti di latino, la ragazza che guarda annoiata dal finestrino, e pensare che cosa faranno una volta che avranno lasciato quel mezzo?...a me no … xD.
Non so perché mai in molti abbiano questa mania di immaginarsi la vita degli altri, della signora che si tiene stretta la borsa al fianco per paura del borseggiatore o del ragazzo che fa finta di non vedere la vecchietta per non cederle il posto … insomma io non ci trovo nulla di particolarmente interessante nell’immaginarmi la vita di una persona “reale”.
Se proprio devo inventarmi il futuro di qualcuno, allora preferisco inventare quello di un personaggio nuovo, mai esistito, se non nella mia fantasia di…indomita fantasista? (o fancaz*ista?), allora sì che comincio a rilassarmi e a dimenticarmi della realtà che mi circonda.
Mi basta almeno una mezzoretta di immaginazione selvaggia per riprendermi un po’ dalle “fatiche” giornaliere. In questo modo il viaggio di ritorno a casa diventa più breve e a volte vorrei quasi che continuasse un altro po’.
Ammetto però che ogni tanto mi ritrovo ad osservare le persone sul pullman con particolare attenzione, per prendere spunto per storie che non scriverò mai o semplicemente per non annoiarmi troppo.
Osservo la loro borsa, se hanno la maglia del colore abbinato, se quel vestito l’hanno comprato loro e gli è stato regalato, se si spintonano con l’amico o hanno un atteggiamento particolare verso l’amica.
La faccia del ragazzo che non ha timbrato il biglietto e quella della signora con gli occhiali a palla che indica qualcosa al di là del finestrino alla sua amica col naso adunco.
Ultimamente se mi trovo di fronte persone sulla trentina o anziani controllo se portano la fede al dito o.O. Me ne sono accorta oggi, speriamo che non mi scambino per una ladra <.<.
A volte capita che mi incroci con lo sguardo di qualcuno. Forse quella è l’unica volta in cui mi immagino un loro futuro o meglio un nostro futuro. Cosa accadrebbe se mi sedessi vicino alla ragazza che guarda annoiata fuori dal finestrino e cominciassi a parlarle, forse diverremmo amiche, oppure mi manderebbe al diavolo o mi risponderebbe solo con un cenno del capo, imbarazzata da quell’improvviso assalto alla sua noia. E se invece quel ragazzo con lo sguardo ancora un po’ intontito dal sonno si avvicinasse a me, facendo una battuta carina? Riderei o farei finta di niente? Diventeremmo amici? Amanti? Oppure mi presenterebbe i suoi amici e io i miei e formeremo una mega comitiva che si dissolverà per una stupida e minuscola incomprensione? Mi sa che con questo racconto ho fatto notare la mia leggera vena egocentrica.
Quando vedo qualche sguardo rivolto verso di me, mi chiedo anche che cosa stia pensando in quel momento quella persona.
Magari gli ho ricordato qualcuno, si è accorta che la stavo guardando, sta semplicemente ammirando il paesaggio dietro di me oppure fissa semplicemente il vuoto. Potrebbe anche essere probabile che stia facendo il mio stesso gioco di osservazione, oppure immagina cosa farò una volta scesa da quel pullman, se mi incontrerò con un fidanzato, con degli amici, se andrò a lavoro o all’università, se ho dei figli, un marito, un compagno oppure tornerò a casa ad innaffiare il mio bonsai ٩(-ˬ-)۶

Nessun commento:

Posta un commento